Acero: marezzatura regolare che degrada dal centro ai fianchi, stesso materiale per fasce e riccio
Abete: venatura molto regolare, ma larga
Vernice: trasparente un po’ ambrata
Intervento: china, carta velina, carta assorbente e carta di giornale
Nanni Menetti
artista e filosofo
Nanni Menetti (Monzuno, Bo 1939)
artista e filosofo
Vive e lavora a Bologna. A nome Luciano Nanni insegna estetica all’Università di Bologna. Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo poetico che in campo visivo, dal 1982 in poi ha firmato tutte le sue opere non più con il nome di battesimo ma con quello, appunto, di Nanni Menetti (Menetti è il cognome materno).
I materiali delle sue opere sono quelli connessi alla pratica della scrittura: carte assorbenti, carta carbone, veline ecc.. Materiali di per sé, oggi, già rari e preziosi, ma nel caso impreziositi ancora di più dalle tracce lasciate su di essi (dalle micro-violenze esercitate su di essi) dal tempo e dalla mano (dal lavoro pluridecennale) dell’artista scrittore. Scrittura che ultimamente si è fatta largamente olistica, arrivando a coinvolgere, da un lato, le forze degli strumenti (macchina fotografica) e, dall’altro, quelle della natura, il gelo in particolare nella serie delle “crio-grafie”.
Presente già negli Anni ’60 in mostre collettive di scrittura visivamente potenziata (molto importante in proposito quella internazionale organizzata presso la Casa del Mantegna a Mantova da Franco Verdi e da Adriano Spatola nel 1966), Nanni Menetti non ha più abbandonato questi interessi visivi, perseguendoli negli anni successivi soprattutto dentro la pagina e la linearità della poesia, della scrittura stessa, con la produzione di testi che erano sì da leggere, ma anche da guardare, e da ultimo e di nuovo (molto intensamente in questi anni a noi vicini) con il suo ritorno, in via primaria, all’occhio e alle pareti. Visualità, allora, prima al servizio della scrittura e ora, invece, di nuovo in predominio su una concettualità che, però, non sparisce affatto, ma che, sotto la sua fisica pressione, si fa anch’essa ironicamente concreta, sognante, immaginosa e imprevedibile.
Sue poesie sono apparse su diverse riviste nazionali e internazionali tra cui “Letteratura”, “Quartiere”, “Uomini e idee”, “Ad Libitum”, ”L’altro versante”, “TAM TAM”, “Nagy Villag”, “Anterem”, “Alfabeta”, “Kiliagono” e “Porfiras”.
Alcuni suoi testi sono stati ridotti per il teatro e messi in scena al DAMS dal regista Arnaldo Picchi.
Sue opere sono presenti in modo permanente in diverse collezioni private e pubbliche, tra le quali:
la Collezione d’Ateneo dell’Università di Bologna (Aula Magna di Santa Lucia); La Pinacoteca di Ravenna; Casa Cini a Ferrara; La Collezione d’arte contemporanea della Banca UniCredit di Bologna; la Collezione dell’Associazione Italo-Francese di Bologna; la collezione d’arte dell’Accademia di Romania in Roma; la Collezione d’arte contemporanea dell’università Di Marshall del Minnesota (USA); la Collezione d’arte contemporanea di Ca’ La Ghironda –di Ponte Ronca (Zola Predosa – Bologna; il Centro di Poesia contemporanea dell’Università di Bologna; il Dipartimento di Discipline storiche dell’Università di Bologna; la Collezione dell’Associazione Italo-Francese di Bologna; il Centro di Poesia contemporanea dell’Università di Bologna; le Collezioni comunali d’arte di Forlì, di Foggia, di Macerata (Ripa San Ginesio), di Caltanissetta (Montedoro), Di Castel San Pietro (Bologna), di Pavullo ( Modena); la Collezione Rainbow di Cagliari; la Collezione del Premio internazionale G. Marconi c/o il “Circolo artistico” di Bologna e La collezione del Museo d’arte delle Generazioni italiane del ‘900 “G. Bargellini” di Pieve di Cento (BO); La Collezione d’arte contemporanea del CRC (Centro regionale per il catalogo e la documentazione) della Regione Emilia-Romagna (Bologna); World Museum 2000 di Fiorenzo Brindelli, Cesano Maderno (MI).
Riconoscimenti:
1966 – Finalista al Premio di poesia Roberto Gatti (In giuria: Marino Moretti, Claudio Marabini, Carlo Betocchi, Giuseppe Raimondi e Geno Pampaloni).
1995 – Vincitore del premio nazionale di poesia Lorenzo Montano (Comitato d’onore: Gilberto Finzi, Gian Paolo Marchi, Giuliano Gramigna, Andrea Zanzotto con, in giuria, la redazione della rivista di ricerca “Anterem”).
2000 – Vincitore del premio internazionale d’arte “Gugliemo Marconi” per la “Nuova scrittura”
2001- In occasione del Trentennale del DAMS. Premio DAMS alla carriera, per l’arte visiva.
Ha fondato negli anni ’60 la rivista di ricerca letteraria e artistica “Il Tarocco” (1965-68) e nel 1985, a Bologna, la rivista d’arte e di epistemologia “Parol”.