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violino, 2006 - Rugiada

Gianni Berengo Gardin

fotografo e fotoreporter

Acero: in questo violino l’acero è del tipo chiamato “occhio di pernice” sia per le fasce che per il riccio
Abete: a venatura molto regolare
Vernice: trasparente
Intervento: foto stampate su carta di riso (del tipo da restauro per gli strumenti musicali) estremamente sottile trasparente ed elastica
GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTRA “L’ALTRO SGUARDO” GIORNATE DI PROVA
Nell’ambito della rassegna “Musica e gioventù” Bolzano estate 2004

Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure 1930)
fotografo

«I colori distraggono, fanno perdere l’orientamento a chi guarda»

Ha iniziato dal 1954 ad occuparsi di fotografia con le prime immagini pubblicate su “Il Mondo” diretto da Mario Pannunzio.

Dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi, nel 1965 si stabilisce definitivamente a Milano dove ha iniziato la carriera professionale collaborando con le maggiori testate nazionali e internazionali come Domus, Epoca, Le Figaro, L’Espresso, Time, Stern.

Il suo è, da subito un modo caratteristico di fotografare un occhio attento al mondo e alle diverse realtà, nel raccontare si fa carico anche di un’istanza che di fatto è impegno civile, macchina fotografica perennemente al collo per non perdere mai il momento irripetibile, per documentare storie di vita lavoro, emigrazione, famiglia, infanzia o l’immediatezza della cronaca.

Nel 1969 “ Morire di classe” uno straordinario lavoro sugli ospedali psichiatrici, condotto con Carla Cerati, commisionato da Franco Basaglia (padre della legge 180 che riformò l’assistenza psichiatrica in Italia), documento crudo e drammatico sulla condizione disumana dei pazienti segregati nei manicomi.

Berengo Gardin ha esposto le sue foto in centinaia di mostre che hanno celebrato il suo lavoro e la sua creatività in diverse parti del mondo: il Museum of Modern Art di New York, la George Eastman House di Rochester, la Biblioteca Nazionale di Parigi, gli Incontri Internazionali di Arles, il Mois de la Photo di Parigi, le gallerie FNAC

L’8 settembre 1981 si trova a Ulassai per documentare l’operazione Legarsi alla montagna di Maria Lai, un’operazione che segnerà negli anni a seguire un importante spartiacque dell’arte contemporanea, alcune fotografie sue di quell’evento sono parte integrante della collezione della Fondazione Stazione dell’arte di Ulassai.

Nel 1991 una sua importante retrospettiva è stata ospitata dal Museo dell’Elysée a Losanna e nel 1994 le sue foto sono state incluse nella mostra dedicata all’Arte Italiana al Guggenheim Museum di New York. Ad Arles, durante gli Incontri Internazionali di Fotografia, ha ricevuto l’Oskar Barnack – Camera Group Award

Buona parte del suo impegno lo ha dedicato alla realizzazione di libri, una modalità di linguaggio a lui più congeniale, conquistando fama mondiale, ha infatti pubblicato 210 libri fotografici.

Tra gli altri, Venise des Saisons, Morire di classe (con Carla Cerati), L’occhio come mestiere, Toscana, Francia, Gran Bretagna, Roma, Dentro le case, Dentro il lavoro, Scanno, Il Mondo, Un paese vent’anni dopo (con Cesare Zavattini), In treno attraverso l’Italia (con Ferdinando Scianna e Roberto Koch), fino al grande libro antologico dal titolo Gianni Berengo Gardin Fotografo (1990).

Ha dedicato il suo lavoro anche alle comunità di zingari in Italia e il libro “Disperata Allegria – vivere da Zingari a Firenze” ha vinto nel 1994 l’Oscar Barnack Award.

Nel 2005 la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche gli ha dedicato una monografia della collana “Grandi Autori”.

Nel novembre 2007, sempre la FIAF, ha editato la monografia “L’Abruzzo dei fotografi” che ospita dieci sue immagini dell’Aquila ed un’intervista.

Il 18 ottobre 2008 gli è stato assegnato il premio Lucie Award alla carriera, quale massimo riconoscimento per i suoi meriti fotografici.

Di notevole spessore i suoi scatti nello studio bolognese di Via Fondazza del pittore ed incisore Giorgio Morandi, ripubblicati in una raccolta uscita nel Gennaio 2009 a cura della casa editrice Charta.

A Maggio 2009 all’Università Statale di Milano gli è stata conferita la Laurea honoris causa in Storia e Critica dell’Arte.

Sempre nel 2009 pubblica con Allemandi & C. “Reportrait. Incursioni di un reporter nel mondo della cultura” (con Flavio Arensi), in cui presenta oltre duecento ritratti inediti di artisti, intellettuali, scrittori, architetti.
Per la prima volta, dunque, non la gente comune ma i personaggi, da Warhol a Zavattini, da Pasolini a Piano incontrati nella sua lunga carriera di reporter.

Sempre attento alla cronaca, di recente il fotografo ha documentato le devastazioni del terremoto dell’Aquila, città dov’è poi tornato per raccontare una ricostruzione mai decollata, anche questa una denuncia forte delle promesse mancate, di una progettualità poco attenta all’uomo e alla sua storia.

Gianni Berengo Gardin vive a Milano ed è membro dell’importante agenzia fotografica Contrasto dal 1990 ed è inoltre membro del circolo “La gondola” di Venezia.